L’efficienza energetica come principale leva per la decarbonizzazione

Lo studio di Siram Veolia e TEHA Group
  • Nell’ambito del piano strategico Green Up, Siram Veolia e TEHA Group presentano lo studio "Ottimizzazione e autonomia energetica nell'era dell'intelligenza artificiale generativa", sviluppando un modello che confronta scenari ottimizzati di decarbonizzazione ed efficienza con uno scenario in cui l’applicazione delle leve previste dal PNIEC avviene in modo non ottimizzato

 

  • Le leve di ottimizzazione considerate per industria e PA possono ridurre i consumi energetici nazionali del 2,9% e le emissioni del 7,6%, e consentirebbero un risparmio di 6,3 miliardi di euro su costi ETS e importazioni di gas. Tali misure contribuirebbero al 23% e al 33% degli obiettivi PNIEC 2030 per consumi totali e termici, aumentando la quota FER di 4,5-8 p.p;

 

  • Lo Studio identifica 9 proposte di policy riconducibili a 3 macro-aree di intervento: decarbonizzazione degli usi termici nelle imprese, equilibrio tra sostenibilità e competitività, e valorizzazione del Partenariato Pubblico-Privato per innovazione e sostenibilità nella PA.

 

Roma, 27 novembre 2024 – Valorizzare il contributo differenziale di un approccio sistemico e integrato basato sull’ottimizzazione energetica ed esplorare le potenzialità delle soluzioni digitali nel supportare il percorso di decarbonizzazione del Paese, con un focus specifico su industria e Pubblica Amministrazione. Sono questi gli obiettivi principali alla base dello Studio Strategico “Ottimizzazione e autonomia energetica nell’era della Generative AI”, realizzato da TEHA Group in collaborazione con Siram Veolia, e presentato oggi a Roma nel corso di un evento dedicato al confronto con un selezionato numero di stakeholders provenienti dal settore industriale, dalla Pubblica Amministrazione, dalle istituzioni e dalla politica.

I risultati aggregati a livello di sistema evidenziano l’impatto significativo che l’adozione sinergica delle leve di ottimizzazione energetica, sia nell’industria che nella Pubblica Amministrazione, potrebbe avere per il Paese. Complessivamente, queste soluzioni potrebbero abilitare una riduzione del 2,9% dei consumi energetici nazionali (circa il 4,3% del totale dei consumi dei due settori combinati), contribuendo a un taglio del 7,6% delle emissioni totali (il 22,7% del totale delle emissioni dei due settori). Il risparmio economico complessivo stimato sarebbe di circa 6,3 miliardi di Euro, derivante dalla riduzione dei costi legati al sistema ETS e dalla minore dipendenza dalle importazioni di gas naturale. 

Inoltre, l’applicazione delle leve di ottimizzazione rappresenterebbe un contributo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC al 2030. Infatti, queste misure contribuirebbero al 23% della riduzione dei consumi energetici previsti dal target PNIEC, e per il 33% del target relativo alla riduzione dei consumi termici. Il tutto si traduce anche in un aumento significativo della quota delle fonti di energia rinnovabili rispettivamente di circa 4,5 e 8 p.p.

Lo studio pone inoltre l’accento sul ruolo delle soluzioni digitali e di Intelligenza Artificiale che costituiscono il «collante» per combinare diverse leve di efficienza e decarbonizzazione, consentendo la loro ottimizzazione e amplificando il beneficio prodotto dalle singole tecnologie. Da un’analisi di casi reali, le soluzioni digitali possono contribuire ad un risparmio addizionale nell’ordine di almeno il 5-10%. Qualità dei dati, governance e progetti integrati sono fondamentali per ottenere questi risultati.

L’utilizzo di strumenti di Intelligenza Artificiale in ambito di ottimizzazione energetica potrebbe fungere da “banco di prova” per lo sviluppo digitale della PA,  grazie alla natura dei dati energetici che non presentano gli stessi vincoli dei dati personali, ed alla presenza di use case di ottimizzazione energetica che possono essere integrati nello sviluppo di proposte che abilitino l'erogazione di servizi innovativi.

Per favorire la diffusione delle soluzioni di ottimizzazione energetica, lo Studio Strategico ha individuato 9 proposte di policy, con specifiche soluzioni operative, suddivise in tre macro-aree di intervento: la decarbonizzazione degli usi termici delle imprese, l’importanza di conciliare sostenibilità ambientale e competitività per le imprese e il partenariato pubblico-privato, l’innovazione e la sostenibilità per la Pubblica Amministrazione. Queste proposte sono state oggetto di confronto attraverso tre sessioni tematiche dalle quali è emersa chiaramente l’urgenza di valorizzare il ruolo chiave dell’ottimizzazione energetica nel processo di decarbonizzazione nei settori chiave per la transizione energetica italiana, promuovendo un’azione coordinata tra il settore pubblico e quello privato che salvaguardi la competitività del sistema-Paese.

In un momento storico che vede una accesa contrapposizione tra i sostenitori di uno sviluppo accelerato delle fonti rinnovabili per contrastare il cambiamento climatico e chi invece vuole salvaguardare la competitività delle imprese messe a dura prova dalla competizione globale, abbiamo dimostrato che l’ottimizzazione energetica è la soluzione per conciliare entrambe le esigenze, sostenibilità e competitività. Si tratta di azionare un mix di leve disponibili, adattandole opportunamente ad ogni singolo contesto. Le nostre attività di efficienza energetica in Italia sono  tra le più innovative all’avanguardia in Europa e possono essere un modello anche per altri Paesi. Sono al centro del nostro programma strategico GreenUp e illustrano la nostra ambizione di contribuire alla decarbonizzazione e alla competitività di territori e comunità.” ha commentato Emanuela Trentin, Amministratore Delegato di Siram Veolia

L’energia è un fattore imprescindibile per la competitività delle nostre industrie così come del sistema-Italia. Lo Studio realizzato in collaborazione con Siram Veolia evidenzia il ruolo abilitante di un approccio incentrato sull’ottimizzazione energetica per accelerare il processo di decarbonizzazione e garantire, al contempo, la sostenibilità economica per le imprese e gli utilizzatori finali. Elemento imprescindibile di questo processo è il rafforzamento e la piena implementazione di modelli di collaborazione pubblico-privata e inter-filiera..” ha commentato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner di The European House – Ambrosetti e TEHA Group.

TEHA e Siram Veolia hanno sviluppato un modello di valutazione dell’impatto, in termini di sostenibilità, costi e dipendenza, generabile da un crescente livello di ottimizzazione energetica applicata alle leve di decarbonizzazione ed efficienza più mature, rispetto a uno scenario inerziale in cui l’applicazione delle leve previste dal PNIEC non avviene in maniera ottimizzata. La tabella seguente riporta i principali risultati dei due scenari a confronto.

“Lo studio propone soluzioni concrete per raggiungere gli obiettivi PNIEC 2030 puntando su efficienza, rinnovabili e sinergie tra filiere. Centrale è un approccio integrato all’ecosistema energetico, dove la collaborazione tra diverse tecnologie e filiere è cruciale. Un esempio emblematico è il biometano, fondamentale per l'industria, ma che richiede una stretta sinergia tra le filiere industriale e agricola.” ha commentato Alessandro Viviani, Associate Partner di The European House – Ambrosetti e TEHA Group. “Grazie alle tecnologie digitali e ai dati, proponiamo un modello che abiliti una nuova ottimizzazione, capace di amplificare l’efficienza energetica e combinare circolarità e competitività.

Con riferimento all’ambito industriale, lo Studio ha evidenziato come l’adozione sinergica di diverse leve di decarbonizzazione – tra cui cogenerazione, biometano, biomasse solide e fotovoltaico – possa portare vantaggi sistemici significativi, specialmente se supportata da soluzioni digitali avanzate, come l’Intelligenza Artificiale. Questa combinazione di tecnologie consentirebbe una riduzione dei consumi energetici nazionali accompagnata da un taglio delle emissioni di circa 26,5 milioni di tonnellate di CO₂, equivalenti al 6,8% delle emissioni nazionali attuali (il 41,1% del totale delle emissioni del comparto industriale), un risultato superiore di circa 17,8 milioni di tonnellate rispetto all'adozione di singole tecnologie in maniera non ottimizzata. Oltre all’impatto ambientale, i vantaggi economici per l’industria e per il Paese sono altrettanto rilevanti: si stima un risparmio di circa 5,6 miliardi di Euro, derivante principalmente dalla riduzione dei costi associati al meccanismo ETS e da una minore dipendenza dalle importazioni di gas naturale.

Rispetto alla Pubblica Amministrazione, il PREPA (Programma di Riqualificazione Energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione) ha posto un obiettivo di efficientamento energetico del patrimonio edilizio del 3% annuo. Tuttavia, negli ultimi tre anni, non ha mai superato l'1%, a causa dei limiti nei modelli di procurement e della carenza di competenze tecniche nella PA. Diventa quindi fondamentale promuovere una nuova cultura di collaborazione pubblico-privata, incentivando l’adozione sistemica dello strumento del PPP e delle soluzioni digitali negli interventi di ottimizzazione energetica della PA. Per raggiungere i target stabiliti dal PREPA al 2030, l’utilizzo sistemico dei PPP abiliterebbe un risparmio per la PA di circa 3,7 miliardi di Euro e garantirebbe un supporto tecnico per individuare le soluzioni di ottimizzazione energetica più adeguate per ciascun edificio. A parità di investimenti pubblici, l’utilizzo dei PPP permetterebbe di aumentare la superficie riqualificata della PA dal 18% al 41%, più che raddoppiando i benefici in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni.

In dettaglio le 9 proposte di policy riguardano i seguenti interventi:

  • sostenere la diffusione della cogenerazione ad alta efficienza;
  • riconoscere il ruolo prioritario e determinante del biometano;
  • sfruttare il potenziale delle biomasse solide;
  • quantificare costi e benefici delle soluzioni di transizione ecologica per la competitività delle imprese;
  • spostare il focus del supporto pubblico sui risultati di interventi integrati;
  • valorizzare il ruolo delle ESCo;
  • promuovere una nuova cultura di collaborazione pubblico-privata a livello di sistema;
  • valorizzare le potenzialità delle tecnologie digitali e dell’IA;
  • riconoscere i benefici sociali ed ambientali legati all’ottimizzazione energetica della PA.