La legionella è un batterio che può mettere a rischio le reti idriche e gli impianti che distribuiscono acqua sanitaria. L’habitat ideale per lo sviluppo e la proliferazione dei batteri prevede la presenza di ristagni, incrostazioni o fenomeni di corrosione all’interno di un impianto idrico.
Dall’analisi della presenza di legionella nelle acque si è compreso che questi minuscoli e pericolosi organismi sono in grado di risalire le reti idriche cittadine e raggiungere gli impianti delle singole utenze: per questo motivo è fondamentale monitorare e limitarne il più possibile la formazione e lo sviluppo.
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Diffusione e incidenza
La legionellosi è causata nel 90% dei casi dal batterio Legionella. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando potenziali situazioni di rischio per la salute umana. La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol. Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide. Un report epidemiologico realizzato dall’European Center for disease prevention and control riporta oltre 7.000 casi di legionellosi nell’area economica europea, con il 69% dei casi solo in Francia, Germania, Italia e Spagna. Il numero risulta in crescita e il rapporto ipotizza che ciò sia dovuto al miglioramento dei sistemi di sorveglianza nell’analisi della legionella. La legionellosi è stata rilevata soprattutto nelle strutture di ricevimento collettivo tipo hotel, case soggiorno, navi da crociera, terme, piscine, ospedali.
La prevenzione per idrosanitari e condizionamento
La prevenzione delle infezioni da Legionella si basa essenzialmente sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici per il cui funzionamento è necessario un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione (impianti a rischio). Sono considerati tali gli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio sull’adozione di misure preventive (manutenzione e, all’occorrenza, disinfezione) atte a contrastare la moltiplicazione e la diffusione di Legionella negli impianti a rischio. Per quanto tali misure non garantiscano che un sistema o un suo componente siano privi di Legionella, esse contribuiscono a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave.
Prevenire la legionella negli impianti
Le Linee guida e le norme UNI 9182 e UNI EN 806 ci offrono gli strumenti necessari alla corretta realizzazione degli impianti, a cominciare dalla scelta di temperature adeguate per evitare la proliferazione del batterio, che dovrà essere superiore ai 60 °C, in modo da eliminarne la presenza già dall’origine. Vanno poi scelti materiali idonei per la rete di distribuzione e il corretto isolamento delle tubazioni, evitando la reazione di tratti che creino stagnazioni; infine è necessaria l’adozione di adeguati sistemi di disinfezione che ne garantiscano l’efficacia in ogni punto dell’impianto.