Nuova strategia di sviluppo e nuovo assetto societario per Amiata Energia SpA, la Società concessionaria del servizio pubblico di teleriscaldamento urbano del Comune di Santa Fiora, che dal 15 gennaio è detenuta per l’80% da Siram SpA e per il restante 20% dal Comune di Santa Fiora, in Provincia di Grosseto.
Con l'obiettivo di accrescere la propria presenza ed ampliare le competenze nella gestione e conduzione delle reti di teleriscaldamento, Siram ha deciso di consolidare il controllo di Amiata Energia, diventando socio di maggioranza, e di intraprendere un piano di rilancio della Società che prevede il rafforzamento dell’organizzazione operativa e un ambizioso programma di sviluppo del business.
DETTAGLI DEL PROGETTO
Il programma relativo ad Amiata Energia S.p.A. si configura come un’iniziativa sostenibile ed innovativa che prevede il recupero di parte del calore prodotto dalla centrale geotermica di Bagnore, nata per la produzione di energia elettrica attraverso lo sfruttamento delle risorse geotermiche del territorio toscano. Il calore derivante della centrale di Bagnore, che si presenta in origine sotto forma di vapore, viene trasformato in acqua calda a 90° grazie alla centrale di scambio termico costruita da Amiata Energia (composta da due scambiatori da 15MW di potenzialità max) e distribuito agli utenti attraverso una rete di teleriscaldamento che va a coprire varie zone dell’ampio territorio comunale di Santa Fiora (con una estensione complessiva di ben 40 km di tubazioni interrate). L’ottimizzazione di energia prodotta da una fonte rinnovabile, la geotermia, contribuisce a ridurre le emissioni inquinanti e i gas dannosi per l’effetto serra, permettendo di migliorare la qualità dell’aria. Inoltre il progetto offre ulteriori vantaggi per la collettività come: l’aumento del livello di sicurezza generale sul territorio per la riduzione del numero di impianti termici autonomi tradizionali, saving economici grazie a minori costi di manutenzione e una diminuzione dei rischi d’inquinamento da combustibili liquidi nel sottosuolo, a tutela delle falde acquifere del Fiora.