In Italia le reti di teleriscaldamento sono presenti in 297 centri abitati. La volumetria riscaldata ha raggiunto quasi 350 milioni di metri cubi e l’estensione totale del tracciato è pari a circa 4.400 chilometri (con un leggerissimo aumento del 2,5 per cento su base annua). Le reti di teleriscaldamento in esercizio hanno conseguito nel 2017 un risparmio di energia primaria pari a circa 510mila tep ed evitato l’emissione di quasi 1,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Sono alcuni dei dati presentati nell’Annuario AIRU 2018 - Sviluppo storico, situazione attuale e schede tecniche delle reti di riscaldamento urbano in Italia.
Rimane così consolidata la situazione che vede le reti concentrate nell’Italia Settentrionale e la quasi totalità della volumetria teleriscaldata (circa il 96 per cento della volumetria totale) localizzata in 5 regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto. L’edizione 2018 de il Riscaldamento Urbano sarà distribuita a oltre 1.500 stakeholder del settore: utility, aziende fornitrici di componenti e servizi, pubbliche amministrazioni, enti locali, Governo, Università e centri di ricerca.
Il ponderoso studio, come da tradizione, parte dall’analisi dello sviluppo storico del teleriscaldamento in Italia, per poi presentare un quadro di sintesi (infrastrutture in esercizio, volumi riscaldati, calore distribuito) della situazione attuale e un focus dedicato a biomasse e geotermia. Completano il volume le schede tecniche di dettaglio relative a oltre 150 reti presenti su tutto il territorio nazionale.
A cura di www.e-gazette.it