Bisogna più che raddoppiare la quota delle fonti rinnovabili nel mix elettrico globale, che deve passare dal 26 al 57% entro il 2030, mentre gli investimenti annui devono passare da 330 a 750 miliardi di dollari.
A dirlo è l’Agenzia internazionale per l'energia rinnovabile (Irena) in un rapporto presentato in occasione dell'assemblea annuale. Nel mirino ci sono le fonti fossili, che nei prossimi anni riceveranno nel mondo qualcosa come 10mila miliardi di dollari, a fronte di investimenti necessari alle Fer compresi tra 1.600 e 3.700 mld $ all'anno, che sono da tre a sette volte inferiori ai costi ambientali e ai danni causati dal cambiamento climatico.
Uno studio presentato all'assemblea mostra inoltre che le Fer possono creare al 2050 più di 40 milioni di nuovi posti di lavoro e fino a 100 milioni qualora tutti i Paesi sfruttassero appieno il loro potenziale. Lo studio individua gli effetti della transizione energetica sull'occupazione, che aumenterà in alcuni Paesi ma diminuirà in altri a vocazione fossile, proponendo politiche e strumenti per bilanciare le disparità regionali e massimizzare le opportunità socioeconomiche. A questo scopo, Irena ha creato una piattaforma ad hoc, la Sustainable Energy Jobs Platform, che si propone di riunire i vari attori con l'obiettivo di elaborare una transizione giusta e inclusiva.
A cura di www.e-gazette.it