Roma
A quattro anni dall'istituzione del Fondo nazionale per l'efficienza energetica, sono stati erogati 2,8 milioni di euro per il finanziamento di progetti di efficientamento o di riduzione dei consumi di energia. È quanto evidenzia la Corte dei conti nell'analisi che i magistrati del Collegio del controllo concomitante hanno condotto sulla gestione delle risorse destinate al "Fondo Nazionale per l'efficienza energetica", istituito presso il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, con la gestione di Invitalia.
Il risparmio energetico conseguito è di 11.000 tonnellate equivalenti di petrolio (Tep). La strada che punta a una migliore gestione energetica è tuttavia ancora molto lunga. Il ministero dell’Ambiente aveva stanziato 310 milioni in gran parte ancora disponibili ed è lontano anche l’obiettivo dei 15,5 milioni, indicato nel 2020 come uno dei goal nazionali raggiungibili con il concorso di tutte le misure adottate nel settore.
Scarso interesse
"La bassa performance registrata dal Fondo è strettamente legata alla sua scarsa attrattività”, rilevano i giudici contabili. “Molte aree geografiche, infatti (quasi tutto il Centro-Italia), dimostrano poco interesse per la misura e, nei casi di Veneto, Puglia e Sardegna, l'interesse si mostra del tutto assente, vista l'assoluta mancanza di richieste avanzate da imprese e pubbliche amministrazioni per la concessione di garanzie" sottolinea ancora la Corte dei Conti.
Le raccomandazioni indirizzate al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dalla Corte si sono incentrate su un adeguato programma di interventi che assicuri pubblicità al Fondo e sull'eventuale spostamento di tutte le risorse destinate alla concessione di garanzie verso i soli finanziamenti a tasso agevolato.
a cura di www.e-gazette.it