Il cambiamento climatico sta cambiando il volto del nostro Pianeta: tutti stiamo sperimentando quotidianamente gli impatti significativi di questo mutamento, a partire dalle condizioni meteorologiche sempre più estreme o dall’innalzamento del livello del mare, che si sta riappropriando delle aree costiere e delle nostre spiagge. Al fenomeno contribuiscono sono prima di tutto le emissioni inquinanti a effetto serra derivanti da attività umane, che stanno facendo aumentare le temperature ovunque. Contenere l’innalzamento della temperatura è però una sfida che può coinvolge ciascuno di noi, intervenendo sul nostro stile di vita quotidiano, anche adottando una serie di comportamenti e azioni che ci aiutino ad avere uno approccio più sostenibile.
Cambiamento ed effetto serra
Il clima prevalente sul nostro pianeta è influenzato da una serie di fattori climatici fisici: dalla concentrazione di gas serra nell’atmosfera alle correnti oceaniche, dalle radiazioni solari, agli spostamenti tettonici o ai cambiamenti nell’orbita della Terra. Un cambiamento in uno o più di questi fattori porta anche a un cambiamento del clima. Tra di essi, un ruolo centrale è quello dell’atmosfera e della sua composizione: oltre ai componenti principali, l’ossigeno e l’azoto, l’atmosfera contiene anche i cosiddetti gas serra, ovvero il vapore acqueo (H2O), l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O): essi hanno la capacità di assorbire le radiazioni termiche a onda lunga rilasciate dalla superficie terrestre e di emetterle nuovamente. Parte di esse torna dunque sulla superficie terrestre, irradiando calore e determinando così un aumento della temperatura e una riduzione del raffreddamento.
Va sottolineato che l’effetto serra naturale rende possibile la vita sul nostro pianeta, sul quale la temperatura media sarebbe altrimenti di -18° C. Ma l’emissione di gas serra antropici, ovvero generati dalle attività umane principalmente attraverso la combustione di fonti fossili (carbone, petrolio e gas naturale) a scopo energetico per il settore pubblico civile, industriale, agricolo e terziario, rende molto più intenso l’effetto naturale, provocando i cambiamenti sempre più evidenti di questi anni.
Le origini del cambiamento climatico
Si chiama “effetto serra antropico” e si aggiunge all’effetto serra naturale. A partire dalla rivoluzione industriale fino ai giorni nostri, l’uomo ha immesso in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra, facendo raddoppiare la quantità di CO2 presente in atmosfera rispetto agli ultimi 700mila anni (410-415 parti per milione rispetto a 200-180 parti per milione).
I dati raccolti in tutto il mondo su emissioni, temperature e variabilità climatiche sono stati analizzati e sistematizzati dagli scienziati dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che oggi concordano nel dichiarare che il global warming sia stato innescato dalle attività dell’uomo, le cui conseguenze comportano appunto l’aumento delle temperature media globale, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento dei mari ecc.
Le azioni di ogni giorno per il clima
Ognuno può dare il suo contributo a vincere la sfida ai cambiamenti climatici partendo dai propri comportamenti quotidiani. Uno stile di vita attento all’ambiente, che consenta di ridurre le emissioni di CO2, è semplice (e permette spesso di ridurre le spese). Di seguito, alcune indicazioni.
Riduci gli sprechi energetici: anzitutto spegni le luci inutili e usa il più possibile la luce naturale, aprendo persiane e tapparelle e spostando le tende; utilizza solo lampadine ad alta efficienza; non lasciare in stand-by televisori, videoregistratori, computer, monitor, stereo e radio; spegni il computer, il monitor, la televisione, lo stereo o la radio se non sono utilizzati; non lasciare il caricabatterie del cellulare inserito nella presa elettrica dopo la carica; acquista solo elettrodomestici in classe di efficienza A o superiori; pulisci almeno una volta all'anno la serpentina posteriore del frigorifero e sbrinalo ogni qualvolta si forma uno strato di ghiaccio; utilizza lavastoviglie e lavatrice solo a pieno carico. Ricordati di tenere la temperatura di casa a 20 °C, di installare una caldaia ad alta efficienza, di spurgare l'aria da termosifoni e radiatori.
Riduci il trasporto in auto: cammina più che puoi, usa la bicicletta, prendi i mezzi pubblici urbani, condividi la macchina con amici e colleghi. Inoltre, mantieni le gomme della tua auto alla giusta pressione interna e adotta un corretto stile di guida: puoi ridurre il consumo di carburante, ad esempio cambiando marcia di frequente; limita la velocità massima di guida dell'auto o della moto, preferendole lo scooter, così come il treno all’aereo.
Riduci l’uso dell’acqua: puoi usare meno acqua calda, ad esempio preferendo la doccia al bagno, scegliendo temperature più basse per i tuoi lavaggi in lavatrice e così via: è necessaria molta energia per riscaldare l’acqua. Più in generale, per ridurre il consumo d'acqua è consigliabile installare miscelatori e magari raccogliere e utilizzare l'acqua piovana per innaffiare il giardino o il terrazzo. Per non parlare dell’acqua in tavola: è sempre meglio evitare l'acqua in bottiglia, meglio quella dal rubinetto.
Se tutti adottassimo anche solo parte di questi accorgimenti (ma ce ne sono molti altri, naturalmente) non solo ridurremmo la nostra impronta ecologica, ma vedremmo anche calare il costo le nostre bollette. Non ne varrebbe la pena?
a cura della redazione di e-gazette
I numeri del cambiamento climatico
Il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha reso noto che dal 1880 al 2012 la temperatura media globale è aumentata di circa 0,85 °C. Per rendere l’idea, per ogni grado in aumento, il raccolto del grano cala del 5 % circa. Tra il 1981 e il 2000, a causa del clima più caldo, la produzione di mais, di grano e di altre coltivazioni principali è diminuita in maniera significativa a livello globale di 40 milioni di tonnellate all’anno. Gli oceani si sono riscaldati, la neve e il ghiaccio sono diminuiti e il livello del mare si è innalzato. Dal 1901 al 2010, il livello globale medio dei mari si è alzato di 19 cm, dato che gli oceani si sono espansi a causa del riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacci. L’estensione del ghiaccio dell’Artico si è ritirata ogni decennio a partire dal 1979, con una riduzione di 1,07 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio ogni dieci anni. Si presenta per tutti un unico scenario: date le attuali concentrazioni e le continue emissioni di gas serra, è molto probabile che, entro la fine di questo secolo, l’aumento della temperatura globale supererà di 1,5 °C i valori del periodo dal 1850 al 1990. Gli oceani si riscalderanno e i ghiacci continueranno a sciogliersi. Si prevede anche che l’aumento medio del livello del mare raggiungerà i 24-30 cm entro il 2065. Va anche tenuto presente che molti aspetti del cambiamento climatico potranno persistere per molti secoli futuri, anche se si eliminassero le emissioni di CO2.